La carne di suino è una delle più apprezzate in Italia per diversi motivi: l’elevata versatilità e disponibilità sotto forma di diversi prodotti (salumi, insaccati, tagli freschi) ma anche per l’economicità.
Non è un caso se nel 2022 in Italia si sia registrato un aumento delle vendite sia in termini di volume che di valore.
Questo tipo di carne è però spesso considerato come di qualità inferiore, rispetto alal carne bovina, considerata molto magra, standardizzata con tenore di grasso basso, in quanto viene associato alla produzione attraverso metodi di allevamento intensivi.
Eppure, carne di suino non fa necessariamente rima con produzione intensiva, e soprattutto negli ultimi anni, si stanno riscoprendo varietà di suino e tipologie di allevamenti che per secoli, prima dell’avvento dell’industrializzazione, hanno caratterizzato la vita delle campagne italiane.
Sono proprio queste razze, la loro riscoperta e la riscoperta di un metodo di allevamento più rispettosa del tempo, dell’ambiente e dell’animale stesso, che sono protagonisti di questo articolo.
In questo articolo andremo ad analizzare più nel dettaglio che cosa significa parlare di “carne di qualità”.
Questo termine si riferisce generalmente alla carne che soddisfa determinati standard di freschezza, tenerezza, succosità e sapore.
Sei d’accordo?
Se la risposta è sì, di certo saprai che la qualità della carne può essere influenzata da diversi fattori, tra cui la dieta dell’animale, la genetica, l’età e il modo in cui è stata allevata e lavorata (temi già trattati negli articoli che puoi trovare nella nostra Baldi Academy).
Inoltre, anche il modo in cui la carne viene maneggiata e lavorata, può influire sulla sua qualità. La carne che viene lavorata e conservata in condizioni adeguate, come essere mantenuta a livelli di temperatura e umidità appropriati, ha meno probabilità di deteriorarsi o sviluppare batteri, che possono comprometterne il gusto e la sicurezza della carne.
Nel complesso, possiamo dire che la carne di qualità è tipicamente fresca, saporita, tenera e sicura da mangiare, per i più grandi e piccini.
Che ne pensi della carne surgelata?
Questo modo di considerare i prodotti surgelati come un ripiego è talmente radicato nel sentito comune che anche tu distorci il naso quando ti parlano di carne surgelata?
Pensi forse che la freschezza della materia prima garantisca la qualità del piatto e quindi cerchi di ridurne al minimo il suo consumo?
Spesso, la carne così come tutti gli ingredienti che vengono conservati tramite questo metodo, vengono percepiti come una sorta di alternativa “accettabile” in mancanza del prodotto fresco, ma che, se messi a confronto, non passerebbero il test qualitativo.
In questo modo, però, si dà adito a pregiudizi e si rischia di privarsi di una tipologia di materie prime che possono essere considerate sullo stesso piano delle controparti “fresche” in termini di qualità e che sono in grado di offrire alla tua tavola un ampio ventaglio di versatilità nell’ideazione e preparazione dei tuoi piatti.
La carne negli ultimi tempi è sempre di più sotto i riflettori: il dibattito si concentra molto sul suo contenuto di grassi alimentari.
Tra chi demonizza la carne rossa ma salva quella bianca, chi mette all’indice solo i cibi processati e gli insaccati, chi soltanto i prodotti industriali, ognuno ha la propria opinione nei riguardi di questo alimento.
In questo vortice di opinioni, riportate spesso dai giornali in maniera distorta e ingigantita, il rischio di perdersi e farsi un’idea sbagliata è concreto.
Per questo motivo, forti della nostra esperienza pluridecennale nel mondo carne, abbiamo deciso di offrire un nostro contributo, sfatare qualche mito e offrire le informazioni necessarie per fare un uso consapevole di questa tipologia di alimenti.