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I trend 2023 della ristorazione: come cambierà la gestione dei ristoranti.

I trend della ristorazione 2023

I nuovi trend della ristorazione 2023: cosa aspettarsi dall’anno che verrà

Il 2022 è ormai prossimo alla fine e il nuovo anno si avvicina.

Ci lasciamo alle spalle un paio di anni complessi, che hanno visto le imprese della ristorazione trasformarsi e spesso radicalmente.

L’anno che sta per iniziare si presenta non meno ricco di sfide, che richiederanno una certa dosa di intraprendenza e creatività per superarle.

In questo articolo gettiamo una luce sui quei trend che cominciano a prendere forma e che caratterizzeranno il settore nel corso del 2023, così da poter arrivare preparati a cogliere le opportunità che si presenteranno.

Il menù engineering come strumento per affrontare il caro vita, primo trend della ristorazione 2023

Quando il periodo è caratterizzato dall’incertezza, i consumatori tendono a limitare al minimo le spese superflue.

I ristoratori sanno che la clientela oggi è molto più attenta e selettiva quando si tratta di spendere soldi.

La sfida per i ristoratori dunque sta nel riuscire a proporre un’offerta vantaggiosa ai clienti e per farlo, bisogna lavorare sul menù.

Con il termine menù engineering si intende la disciplina che regola la creazione di un menù, e mai come in un periodo di incertezze l’offerta di un ristorante deve essere in grado di adattarsi per intercettare le esigenze della clientela senza perdere l’unicità che contraddistingue un’attività di ristorazione.

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Ma come si può modificare in concreto un menù? Bisogna assolutamente procedere con spirito critico, ecco qui di seguito alcune attività da implementare:

  • Andare alla ricerca e proporre piatti i cui ingredienti principali siano quelli spesso definiti “umili” o spesso trascurati;
  • Fare attenzione al riuso e agli scarti;
  • Studiare con attenzione la porzionatura di ogni piatto;
  • Ripensare all’impiego di ingredienti costosi quali la carne in un’ottica di qualità piuttosto che quantità (meglio meno voci di menu dove la carne è l’ingrediente principale e puntare ad esaltarne la qualità del taglio);
  • Studiare nuove forme di offerta: la pandemia ha insegnato che il delivery è un’opzione valida. Perché quindi non proporre menù specifici con kit per il pranzo o salva cena?

La sostenibilità è ormai un requisito

La sostenibilità oggi è una tematica che guida le decisioni di acquisto della clientela.

Per questo motivo un ristorante non può più trascurare questo aspetto, che diventa oggi più un’opportunità che una sfida e permette alle cucine di riscoprire i prodotti e la qualità delle filiere corte.

Inoltre gestire una cucina secondo i ritmi della sostenibilità rende anche più semplice adattare i menù nel corso dell’anno: i prodotti di stagione ciclicamente si alterneranno, permettendo ai clienti di consumare piatti con ingredienti freschi e locali.

Se si desidera approfondire le ragioni per cui un ristoratore dovrebbe raccogliere la sfida della sostenibilità, consigliamo la lettura di questo articolo in cui abbiamo affrontato la questione nel dettaglio.

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L’evoluzione dell’home restaurant è la tendenza più forte per la ristorazione 2023

Il fenomeno delle dark kitchens continua a crescere anche nel Bel Paese.

Con questo termine si intende la cucina all’interno di un ristorante “chiusa”, specializzata a consegnare direttamente a domicilio le preparazioni.

Un nuovo modo di interpretare la ristorazione, nato in Inghilterra e che ha spopolato specialmente negli Stati Uniti, dove sono numerose le esperienze di successo.

Molti ristoranti, anche e non solo stellati, iniziano a diversificare le proprie cucine, creandone delle copie, presenti nella stessa struttura o addirittura delocalizzate in sedi distinte e logisticamente più strategiche, che si occupano esclusivamente del delivery.

In alcuni casi offrendo proposte alternative, e quindi esclusive, a quelle già presenti nel menù della struttura tradizionale.

Stesso concetto ma diverso modello di business per le cosiddette host kitchens, che offrono soltanto spazi e attrezzature a terzi per la loro proposta di delivery.

Le cucine vengono equipaggiate di tutte le attrezzature necessarie e messe a disposizione, tramite un affitto, a quegli imprenditori della ristorazione che per un motivo o per un altro non hanno la capacità finanziaria, ma credono fortemente nel successo della loro proposta culinaria.

L’idea supera il concetto tradizionale di catering in quanto la mise en place è totalmente delegata al cliente, che vede concentrata la proposta di valore dell’offerta nella qualità del prodotto, nell’efficienza del trasporto e del servizio e nella customizzazione dell’offerta al cliente.

Il digitale è sempre più presente

La pandemia di covid-19 ha rappresentato una grande spinta per la digitalizzazione del settore nella sua totalità.

I ristoranti hanno dovuto molto spesso reinventarsi ed introdurre ex-novo un servizio di delivery praticamente da zero e presidiare canali fino a quel momento inesplorati: le app di delivery.

I consumatori invece, hanno dovuto cambiare le abitudini e hanno scoperto la flessibilità di questo modo di ordinare cibo: le app di delivery oramai fanno parte della nostra quotidianità, dalla grande città al centro della provincia.

Questo spinge gli imprenditori della ristorazione a fare una riflessione in più, dal momento che il delivery è ormai un’abitudine consolidata.

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Affidarsi ad un’app terza può rappresentare un costo da sostenere, e allo stesso tempo recenti studi di settore hanno sottolineato la preferenza da parte dei consumatori di ordinare direttamente dal ristorante.

Un trend che si prevede per il 2023 è quello che vedrà i ristoranti dotarsi pian piano della propria app.

Un’app che sia in grado di offrire al consumatore un’esperienza utente di prim’ordine rappresenta una sfida, per questo sembra improbabile che nel breve tempo si assisterà alla scomparsa delle app gestite da terzi.

Il cambio di passo richiede pianificazione

L’industria del food ha fatto tesoro delle lezioni apprese nel corso della pandemia, ma l’incertezza e le sfide ci accompagneranno ancora per tutto il 2023.

Nell’anno che verrà, le aziende della ristorazione non dovranno farsi prendere dal panico, ma anzi, offrire sicurezze ai consumatori.

La credibilità e la fiducia del consumatore saranno aspetti centrali, aspetti che spingeranno i ristoratori a focalizzarsi sull’offerta di proposte locali, familiari ma soprattutto di qualità.

Il digitale giocherà sempre più un ruolo centrale nella vita di un ristorante, sia perché è lo stesso cliente che se lo aspetta, sia perché sono innumerevoli le opportunità che una svolta digitale ben implementata offre ad un ristorante (dal raggiungimento di una platea sempre più ampia, allo sviluppo del brand..).

Il ristorante tradizionale dunque scomparirà? Assolutamente no, semplicemente le attività dovranno essere in grado di adattarsi alle trasformazioni dei tempi.

La sfida è senza dubbio grande, ma anche in tempi ricchi di sfide, l’esperienza di Baldi è sempre a disposizione degli imprenditori della ristorazione che hanno voglia di cavalcare il cambiamento e portare sulla tavola un’offerta sempre più di qualità.

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